I centri di recupero
In base alla definizione e alle direttive contenute nelle “Linee Guida per il recupero, soccorso, affidamento e gestione delle tartarughe marine ai fini della riabilitazione e per la manipolazione a scopi scientifici” (ISPRA, 2013) i centri di recupero sono strutture il cui scopo principale è la conservazione delle tartarughe marine. A tal fine, la loro attività non può limitarsi alla sola riabilitazione degli esemplari ritrovati vivi ed in difficoltà, ma deve inserirsi in una strategia di conservazione più ampia, sia a livello nazionale, sia a livello locale, che miri alla riduzione delle minacce che incombono su queste specie nei loro habitat naturali.
Il Workshop sulla “Rehabilitation of Injured Sea Turtles in the Mediterranean” (Atene, 19-20 novembre 2004) ha indicato per i centri di recupero i seguenti ruoli fondamentali, oltre a quello di riabilitazione, come indispensabili per un centro recupero che voglia avere un orientamento di conservazione:
a) Educazione e informazione;
b) Contatto con rete di monitoraggio spiaggiamenti e/o con pescatori;
c) Partecipazione ad un network, o reti, di centri recupero (che possa influenzare le autorità e i legislatori);
d) Indagine sulle cause di morte e diffusione dei dati.
I centri di recupero, per essere definiti tali, devono rispondere a ben precisi requisiti inseriti nelle Linee Guida riguardanti l’impiego di idonee attrezzature e di personale qualificato. A tal proposito vengono distinte due tipologie di centri di recupero per tartarughe marine:
- centri di primo soccorso: sono centri in cui gli animali ricoverati non versano in pericolo di vita e richiedono interventi minimi con tempi di riabilitazione molto brevi (10-15 gg. al massimo), per essere poi liberati o trasferiti in centri di terapia e riabilitazione. Tali centri si differenziano da quelli di terapia e riabilitazione in quanto non sono dotati di vasche di convalescenza e di pre-liberazione.
- centri di terapia e riabilitazione: per individui in grave stato di salute che richiedono diagnosi e terapie più approfondite e di lunga durata.
Per una informazione più completa si rimanda alle Linee Guida:
http://www.isprambiente.gov.it/files/pubblicazioni/manuali-lineeguida/MLG_89_2013_Tartarughe.pdf